Sunto della relazione del presidente
Rudi Pavšič
Gorizia – Kulturni dom, 18 marzo 2000
Care delegate e delegati, illustri ospiti,
la SKGZ è determinata a raccogliere le sfide dei cambiamenti sulla soglia del nuovo millennio ed in particolare quella relativa ai processi di integrazione europei ed all ingresso della vicina Repubblica di Slovenia nell Unione Europea. I processi di globalizzazione inducono ad allargare la visuale ad orizzonti più vasti del mero ambito confinario. Ad essi la nostra comunità deve sapersi proporre non più come nucleo quasi autarchico bensì come interlocutore aperto ed integrato delle dinamiche sociali italiane ed europee.
Preoccupano le esitazioni a corrispondere alle nuove sfide da parte di determinati fattori politico-istituzionali locali, a partire dall amministrazione regionale, da quella provinciale a Trieste e da quella comunale a Gorizia. Ciò non riguarda soltanto il loro atteggiamento nei riguardi della comunità slovena – inaccettabili in proposito appaiono i conati di coartarne la soggettività e di condizionarne i diritti a misure di autocensimento come pure la volontà di escluderla dalle manifestazioni per il millenario di Gorizia – quanto la loro espressa volontà di distinguersi dal consesso nazionale ed europeo sulla delicata questione delle posizioni xenofobe ed antieuropeiste di Joerg Haider.
La nostra organizzazione ambisce a ristrutturarsi quale elemento amalgamante della comunità e a rivestire in ambito italiano ed europeo il ruolo di interlocuzione e negoziazione politico-culturale spettante a quello che si potrebbe definire un sindacato etnico . Arduo appare immaginare di poterlo svolgere in assenza di quel responsabile gesto di volontà governativa e legislativa che abbiamo individuato nell approvazione della legge di tutela da parte del parlamento nazionale.
I governi Prodi e D Alema hanno suscitato in proposito aspettative che ritenevamo fondate ma che non potranno venir esaudite prescindendo dall impegno congiunto della comunità slovena, delle forze democratiche italiane e dal sostegno fermo da parte della Repubblica di Slovenia. Il fallimento di questi sforzi sarebbe una sconfitta non solo per la minoranza ma altresì delle forze di centrosinistra nella nostra regione e del clima ormai ben avviato di cooperazione e di sviluppo transfrontaliero.
La SKGZ si è posta con convinzione nel solco della ricerca dell unità della minoranza intavolando un fattivo rapporto di concertazione con la omologa organizzazione dell associativismo di matrice cattolica, la SSO (Svet Slovenskih Organizacij). In proposito appare oggi attuale il passaggio ad una fase di concreto scioglimento di singoli problemi di aggiornamento delle strutture della minoranza.
Anche nel seno della nostra lega vanno contrastate tentazioni a forme insane di autoisolamento e di esasperata concorrenza, di carente flessibilità. Ne va della incisività e della credibilità del ruolo integrativo tanto della SKGZ che della SSO e soprattutto dell appetibilità delle nostre organizzazioni per le nuove generazioni e per il loro orizzonte di interessi. Ciò vale in particolare per il mondo della scuola: per esso si propone la costituzione di un apposito Forum per la sfera dell istruzione. La rete scolastica dovrebbe porsi in particolare il compito di aderire alle nuove esigenze affacciate dai contraddittori processi di deassimilazione in atto.
La SKGZ deve saper adeguare alla nuova situazione anche la propria struttura organizzativa, specie sul piano dei rapporti fra realtà provinciali e dimensione regionale come pure su quello dell introduzione di aggiornati criteri manageriali. Il fatto di essersi posta ormai al sicuro dal minacciato precipizio che la minacciava tre anni or sono non ci esime da una seria autoriflessione sul più recente passato, indispensabile per una ripresa su basi trasparenti ed affidabili del nerbo economico della nostra comunità.
Cruciale per il nostro radicamento fra le giovani generazioni appare un attenzione non intermittente all associativismo sportivo come pure a tutte le forme di apprendimento extrascolastico. Allo SLORI ed alla Biblioteca nazionale e degli studi slovena spetta il compito di una progettualità mirante ad avviare nella città di Trieste di un centro di promozione delle attività culturali legate alla sfera plurilinguistica e multiculturale. Più in generale le nostre istituzioni culturali esigono una seria reimpostazione ed un aggiornamento continuo dei programmi, dei metodi e dei contenuti. Va colmato il ritardo prodotto dall occasione mancata dell unificazione dell istruzione musicale come pure vanno superati alcuni strascichi derivanti dalla esasperata volontà di contarsi prevalsa in sede di costituzione della cooperativa che presiede alla stampa del quotidiano in lingua slovena, il Primorski dnevnik.
La SKGZ aveva a suo tempo salutato lo spirito che presiedette alla formazione dell Ulivo e che funse da elemento coagulante fra i ranghi stessi della minoranza slovena. Ciò ha contribuito all esaurimento delle passate formule rappresentative della minoranza. Si rende perciò necessaria una seria riflessione mirante a ricondurre ad un alveo unitario altamente legittimato tanto le rappresentanze della società civile che quelle inerenti alle istanze politico istituzionali a livello locale, nazionale ed europeo. Ciò varrà altresì ad attrezzarci a svolgere su un piede di parità – e fuori da ogni passata logica incubatrice – un ruolo di indispensabile interlocutore con la popolazione maggioritaria all insegna di una dimensione multiculturale e plurilinguistica che non va né temuta né mitizzata.