Gli sloveni sono storicamente presenti in quest’area centro-europea ed oggi vivono in una fascia che si estende per circa trenta chilometri di larghezza lungo il confine italo-sloveno, da Tarvisio fino a Muggia. Siamo presenti in tre province della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: Trieste, Gorizia e Udine.
Nell’attuale territorio italiano l’attività organizzata degli sloveni ha avuto inizio nella seconda metà dell Ottocento con la fondazione di circoli di lettura e con attività volte a promuovere una consapevole appartenenza etnica. L’organizzazione ha raggiunto il suo apice nei primi decenni del Novecento. Nei successivi due decenni la dittatura fascista ha soppresso ogni attività degli sloveni in Italia. Gli abbozzi dell’odierna immagine sociale degli sloveni in Italia hanno preso vita a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, immediatamente dopo l’anno 1945.
Dal punto di vista giuridico lo status dei cittadini italiani di nazionalità slovena è contemplato in numerose leggi e atti storici. Prima fra tutte è la stessa Costituzione italiana, che all’articolo 6 si impegna a tutelare con apposite norme le minoranze linguistiche. Lo status di minoranza linguistica è riconosciuto agli sloveni in Italia dalla Legge 482/1999, legge di tutela delle minoranze linguistiche storiche in Italia, dalla Legge 38/2001, che ne definisce nello specifico i diritti e lo status giuridico, e infine dalla Legge Regionale 26/2007, che tra l’altro riconosce il ruolo dell’Unione Culturale Economica Slovena e all’articolo 5 riporta l’Albo delle organizzazioni della minoranza linguistica slovena.
Attraverso decenni di attività svolta all’insegna della consapevole appartenenza etnica gli sloveni in Italia sono riusciti a sviluppare un sistema sociale compiutamente strutturato. L’elemento portante che consente la conservazione e lo sviluppo della lingua slovena è naturalmente rappresentato dalle scuole statali con lingua d’insegnamento slovena, ma il sistema sociale complessivo degli sloveni nel FVG è ben più articolato, spaziando dall’ economia al settore delle società finanziarie, dagli enti sociali a quelli di formazione, dalla cultura all’informazione.