La SKGZ – Unione Culturale Economica Slovena è stata fondata nel 1954 a Trieste e l’anno seguente a Gorizia. La sua costituzione è avvenuta in seguito alla sottoscrizione del Memorandum di Londra, che ha sancito la definitiva annessione della Zona A del territorio di Trieste all’Italia. La nostra organizzazione è nata con l’intento di fungere da elemento di connessione e rafforzamento delle attività degli sloveni in Italia nel campo della cultura, dell’economia e della società civile in genere. Quattro anni più tardi, nel 1958, la SKGZ di Trieste e quella di Gorizia si sono unite. Negli anni seguenti gli sloveni della provincia di Udine hanno progressivamente intensificato la propria attività culturale. Nell’anno scolastico 1984-85 è stata fondata a San Pietro al Natisone una scuola materna bilingue privata, nell’anno scolastico 1986-87 è stata invece costituita una scuola privata bilingue, che ha consentito l’istruzione in lingua slovena.

Nella sua storia ultradecennale la SKGZ ha promosso centinaia di interventi a livello locale, regionale e nazionale affinché agli sloveni in Italia venisse garantito non solo il diritto all’utilizzo della lingua slovena, ma anche altri diritti nel campo della cultura, dell’economia, dell’istruzione, dello sport, dei media etc. In particolare l’organizzazione si è sempre opposta a interventi arbitrari sul territorio d’insediamento storico della comunità slovena nelle tre province. La SKGZ si è sempre impegnata affinché, in quanto a norma e prassi, le istituzioni locali e la Regione considerassero la presenza degli sloveni quale gruppo di interesse particolare, tutelato dalla costituzione e da documenti internazionali. Lo scopo fondamentale è stato per lungo tempo l’ottenimento della legge di tutela della minoranza, alla quale la SKGZ ha costantemente dedicato grande attenzione e molte energie.

Nel 1972 l’organizzazione ha riunito tutte le richieste in un unico documento. Tale piattaforma, aggiungendosi ai disegni di legge presentati dai partiti al Parlamento italiano nel corso degli anni 70, ha rappresentato un’importante tappa nel lungo percorso verso la legge di tutela, approvata dal Parlamento italiano nel 2001. Dai primi disegni in poi l’impegno per la legge di tutela si è protratto per oltre un trentennio e in tale periodo la SKGZ, sia autonomamente che in collaborazione con altre organizzazioni slovene in Italia, è intervenuta innumerevoli volte a Roma, a Lubiana e presso le istituzioni europee. L’approvazione della legge di tutela non ha però rappresentato il punto d’arrivo per quanto concerne i diritti degli sloveni in Italia; poco dopo è infatti subentrata la questione dell’applicazione della legge che rimane attualmente uno dei principali impegni nell’attività della SKGZ. Finché non si sono concluse le due fasi di abbattimento del confine tra l’Italia e la Slovenia nel 2004 e nel 2007, l’operato della SKGZ è stato diretto anche al graduale superamento del confine. A tale scopo l’organizzazione ha promosso diverse forme di collaborazione transfrontaliera attraverso la cultura, l’economia, lo sport e altri settori.

Fin dalla sua costituzione, la SKGZ ha sempre perseguito, presso tutte le realtà competenti, lo sviluppo delle aree di confine, contribuendo con numerose iniziative alla creazione di una politica di convivenza pacifica con la popolazione di maggioranza e promuovendo una proficua collaborazione tra l’Italia e la Slovenia, nella convinzione che i rapporti di buon vicinato siano il fondamento sul quale poggia lo sviluppo economico-culturale e quindi un futuro promettente per l’intera area dell’Alto Adriatico.